Come cambia il Credito d’Imposta per le Zone Economiche Speciali nel 2024
Con il Decreto Legge n. 124/2023 (Decreto Sud), convertito nella Legge n. 162/2023, a partire dallo scorso 01/01/2024, è stata istituita la Zona Economica Speciale – “ZES Unica” per tutto il Mezzogiorno d’Italia, in sostituzione delle 8 ZES precedenti.
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Le domande più frequenti
Con lo spargersi della notizia, è partita immediatamente la ricerca di informazioni sul Zes UNICA. I quesiti che vengono posti maggiormente sono del tipo seguente:
- Che cos'è la ZES unica?
- Quali sono le agevolazioni zona ZES?
- Quali sono le zone ZES in Italia?
- Quali sono i vantaggi previsti per le aree ricadenti nella ZES?
Le regioni della ZES Unica
La ZES Unica, che comprende le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, prevede dei benefici speciali per le imprese che vi effettuano investimenti in attività economiche, allo scopo di aiutare lo sviluppo di aree territoriali definite “svantaggiate”.
Difatti, il Piano strategico della ZES definisce, anche in coerenza con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), diverse tipologie di vantaggi, tra cui un Credito d’imposta nella misura massima consentita dalla “Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”, per gli anni 2024, 2025 e 2026.
Il beneficio previsto, la concessione di un contributo a fondo perduto sotto forma di Credito d’Imposta, sostituisce i precedenti ZES Speciali e Investimenti nel Mezzogiorno (Bonus Sud), oramai scaduti dal 31/12/2023.
Infine, la dotazione finanziaria complessiva della misura agevolativa è di 1.800 milioni di euro per il 2024.
Investimenti previsti
Per ottenere il contributo le imprese devono elaborare un progetto di investimento da realizzare entro il 15 novembre 2024, di importo superiore ai 200 mila euro e inferiore ai 100 milioni di euro, che comprenda:
- l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da mettere al servizio di attività produttive nuove o anche già esistenti
- l’acquisto di terreni o immobili, come pure l’ampliamento di quelli esistenti, purché strumentali all’investimento
Il Credito d'imposta è commisurato alla quota percentuale del costo complessivo dei beni acquistati, con intensità differenziata per Regione/Categorie d’impresa:
Regioni |
|
Imprese |
|
|
Grandi |
Medie |
Piccole |
Campania, Puglia, Calabria, Sicilia |
40% |
50% |
60% |
Molise, Basilicata, Sardegna |
30% |
40% |
50% |
Abruzzo |
15% |
25% |
35% |
Come si evince l’intensità dell’incentivo va dal minimo del 15% sino ad un massimo del 60% dell’investimento, migliorando rispetto alle condizioni precedenti dove andava dal 10% ed il 45%.
Il progetto della domanda
L’utilizzo del credito d'imposta avviene esclusivamente in compensazione, tramite l’indicazione nella dichiarazione dei redditi, a partire da quella relativa al periodo di riconoscimento del credito e in quelle successive, fino alla conclusione.
Quindi la fase di progettazione della domanda di agevolazione ha una rilevante importanza per ottenere i benefici previsti.
Settori agevolati
Per accedere ai suddetti benefici le imprese devono presentare la richiesta tramite il nuovo sportello unico digitale SUD ZES, tenendo conto che sono esclusi dall’agevolazione i settori:
- industria siderurgica, carbonifera e lignite
- trasporti e relative infrastrutture
- produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche
- banda larga
- creditizio, finanziario e assicurativo
Zona Economica Speciale - ZES Unica
In conclusione
Tramite lo strumento ZES Unica potranno essere agevolati investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature ed anche terreni ed immobili da mettere al servizio di attività produttive nuove.
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