Come cambiare commercialista e quando conviene farlo?
Il rapporto che l’imprenditore instaura con il proprio commercialista è sicuramente basato sulla stima e sulla fiducia che egli nutre per il professionista incaricato. Naturalmente, come in tutti i rapporti, anche in questo non mancano i momenti in cui, per svariati motivi, si sente il bisogno di un cambiamento. Solitamente questi momenti coincidono con la fine dell’anno, quando le valutazioni sull'andamento della propria attività cominciano ad essere complete.
Il consulente che svolge la propria opera secondo i migliori criteri di professionalità, gestisce anche queste evenienze nello stesso modo. Così facciamo anche noi di Studio & Sviluppo.
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In questo articolo trovi le informazioni indispensabili da conoscere per cambiare il commercialista in maniera adeguata.
Come si cambia il commercialista?
Il primo passo per cambiare il proprio commercialista è effettuare la revoca dell’incarico conferitogli.
Sarà sempre opportuno utilizzare la forma scritta e rispettare le condizioni indicate nel mandato sottoscritto all'inizio del rapporto professionale, con particolare riferimento al tempo e alla forma di preavviso della comunicazione di revoca.
I dichiarativi dell'anno di passaggio
Successivamente si dovrà prestare la dovuta attenzione alla competenza per la compilazione e l’invio dei dichiarativi relativi all'anno di passaggio. Questi sono normalmente di competenza del professionista precedente, ma non è esclusa la possibilità di arrivare ad un accordo diverso.
Sarebbe meglio quindi precisare questa condizione nella comunicazione di disdetta del mandato di consulenza.
Gli adempimenti in questione sono:
- dichiarazione IVA;
- dichiarazione IRAP;
- dichiarazione dei redditi;
- modello 770;
- certificazione unica;
- spesometro
La restituzione della documentazione al cliente
Per quanto riguarda la documentazione consegnata al commercialista per l’espletamento dell’incarico, essendo di esclusiva proprietà dell’imprenditore, può tranquillamente essere richiesta, a seconda delle necessità operative da svolgere.
I documenti in questione sono:
- i registri contabili;
- i registri IVA;
- la documentazione fiscale e tributaria.
Cosa fare dopo il cambio del commercialista
Dopo il cambio, entro 30 giorni, bisognerà darne adeguata comunicazione all'Agenzia dell’Entrate, in quanto occorre comunicare il luogo di conservazione delle scritture contabili che, se non coincidono con la sede dell’impresa, saranno tenute presso lo studio del professionista al quale viene affidata la contabilità.
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Per affrontare con tranquillità la fase di cambio del proprio professionista di riferimento è opportuno sapere che ogni commercialista che si rispetti è tenuto ad osservare il codice deontologico che disciplina la professione. Nel codice ci sono specifiche indicazioni in merito al comportamento da tenere affinché il passaggio al nuovo commercialista avvenga nel miglior modo possibile.
L’osservanza di queste indicazioni da parte dei due commercialisti, vecchio e nuovo, è garanzia per il cliente sulla loro adeguata professionalità.
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